
Rifarsi il seno… Cosa si intende?
Rifarsi il seno significa optare per un intervento di chirurgia estetica mirato ad installare delle protesi mammarie (oppure con l’autotrapianto di grasso, detto anche lipofilling…) ed ottenere così un rimodellamento dei seni.
Chi è la candidata ideale per rifarsi il seno con Mastoplastica Additiva?
La candidata ideale è la paziente che ritiene che il proprio seno non sia adeguato al suo fisico e all’immagine di sè. Più di frequente si tratta di pazienti giovani, in cui la cui forma delle mammelle è normale ma più piccola del dovuto. L’impianto di protesi mammarie può essere effettuata anche in pazienti le cui mammelle sono calate (come avviene dopo una gravidanza o un forte dimagrimento), ma in questi casi dovrà essere associata alla mastopessi.
Quali sono le migliori protesi mammarie?
Sono le protesi al silicone di alta qualità e dalla superficie testurizzata, che non si deformano in base alla posizione ma non sono dure al tatto, che sono costituite da gel coesivo sterile che non diffonde nei tessuti e che sono garantite dalla casa produttrice per 10 anni. Oggi esistono sul mercato protesi che variano enormemente per il prezzo ma anche per la qualità…attenzione a non farvi impiantare protesi mammarie che in futuro potrebbero darvi problemi. Le protesi per rifarsi il seno possono essere ANATOMICHE o ROTONDE in base alla forma che vogliamo dare alla mammella e al fisico della paziente. Un altro materiale usato per le protesi è il poliuretano, un materiale in genere indicato soltanto in caso di alto rischio di contrattura o rotazione e spostamento della protesi.
Come viene effettuato l’intervento?
Viene creata una tasca che accoglierà la protesi mammaria e che può avere alloggiamento sottoghiandolare, sottomuscolare o Dual Plane. La scelta riguardo alla sede della tasca dipende dalle caratteristiche fisiche della paziente (ad esempio in una paziente molto magra e con la ghiandola molto piccola è necessario posizionare la protesi sottomuscolare per evitare che questa diventi visibile) e in base alla sua attività fisica, (una protesi anatomica sottomuscolare in una paziente che fa molta attività fisica ha un elevato rischio di rotazione).
Quali sono le vie di inserimento della protesi mammarie?
Le protesi possono essere inserite dal solco sottomammario, dal margine periareolare inferiore o dall’ascella. L’allestimento della tasca, specialmente nel caso in cui sia sottomuscolare, è più difficoltoso a livello dell’ascella o del margine periareolare e quindi si utilizzano queste vie di accesso prevalentemente in caso di posizionamenti sottoghiandolari e di protesi di modeste dimensioni. L’accesso periareolare, che prevede l’incisione della ghiandola, aumenta il rischio di problemi durante l’allattamento e il rischio di infezione, poichè potrebbero essere resecati dei dotti galattofori che non sono sterili.
Che tipo di anestesia?
Questo intervento viene eseguito in anestesia generale, è pertanto necessario rivolgersi a strutture dotate di sale operatorie vere e proprie. In genere non è necessario il pernottamento in clinica (day surgery) o più raramente in regime di one day surgery.
È doloroso?
L’intervento per rifarsi il seno non è particolarmente doloroso e comunque con i comuni antidolorifici il dolore è facilmente trattato.
Si può allattare dopo un intervento di rimodellamento del seno?
Sì! si può allattare a meno che non sia stato effettuato effettuato un rimodellamento della ghiandola mammaria (mastopessi).
Quali sono le complicanze più frequenti?
Le complicanze più frequenti sono: l’infezione della protesi, il sanguinamento e la contrattura capsulare (cioè la formazione di una specie di capsula che ingloba la protesi e che rende il seno più duro) e la dislocazione o rotazione della protesi.
Quali chirurghi possono effettuare questo intervento?
Negli ultimi anni purtroppo stiamo assistendo ad un proliferare di medici che si improvvisano e si cimentano in pratiche chirurgiche che sono di pertinenza dello specialista in chirurgia plastica estetica e ricostruttiva. È buona norma quando ci si rivolge ad un professionista per una visita accertarsi con sicurezza che questo sia uno specialista, che operi in strutture serie ed accreditate e che utilizzi materiali di alta qualità e garantiti.
Quando e perché dovrò sostituire le protesi mammarie?
Le protesi di buona qualità vengono garantite dalla casa produttrice per 10 anni, questo però non vuol dire che allo scadere di tale data devono essere sostituite! Le protesi devono essere sostituite in caso di complicazioni (rottura, dislocamento, contrattura capsulare…)
Se non ci sono problemi possono essere tenute fino a che la paziente lo desidera!